12. ESPERIENZA
di Livio Ferrari
L’esperienza non può essere che una, sempre presente, appena sospesa tra le nuvole, poco al di fuori della realtà mai frutto dell’immaginazione o idea astratta, così fondamentale per diventare semplice astrazione Del resto non si separa dagli avvenimenti, spera e dispera, sempre luminosa, conforto e memoria, aperta al divenire e all’avvenire, riflesso di un movimento, uno slancio senza fine verso il futuro Ne vorrei usare di più, esagerare, ai confini dell’utopia, nelle aporie dell’immaginazione e dell’etereo ma non posso rimandare o arrischiarmi nel fare, devo seguire una traccia, per quanto labile Pensieri intensi e irrequieti, da sentirsi confusi, alla ricerca di precisi contorni, imparando a sperare Non mi sazio di tendere ad uno scopo, nel nuovo, nella radicalità di premesse teoriche, sociali e politiche |
Vivo da sempre nel futuro, il passato è dopo e un vero presente non c’è, quasi per niente Il futuro è poi quello che si teme o si spera, la funzione e il contenuto, diffusi e segnati Desiderio, attesa, speranza, un albeggiare davanti alla conoscenza, alle possibilità in tanto avvenire Quanta presunzione ed esclusiva viene assegnata al presente per tutto quel ricordo del passato che non è più Il futuro non è ancora, ma accade nella speranza dentro orizzonti aperti a qualsiasi possibilità movendosi verso un panorama sconosciuto alla ricerca di sentieri possibili, di memoria e di tempo Il futuro non è ancora, ma accade… |