Il
futuro
Il possibile è per il tempo futuro,
nelle eventualità,
al di là e al di fuori di ogni
vertigine,
negli angoli frastagliati della
libertà
L’esperienza soggettiva del tempo,
brandelli risucchiati dal presente,
un cambiamento radicale ed emblematico
del vivere,
una anticipazione ed accelerazione del
presente
Una connessione tematica con il tempo,
la forma e le modalità,
un futuro possibile in un confluire e
rifluire del passato
metamorfosi dell’evidenza, che fonde e
confonde,
costretta in un’inarrestabile
instabilità interiore,
estranee e indecifrabili
corrispondenze della realtà
L’insignificanza e l’illibertà,
lontane da analogie e metamorfosi,
un diafano che si arresta immobile,
un’attesa che non si conosce
Di giorno in giorno si ricostituisce
in un orizzonte di senso,
ogni gesto e ogni esperienza sigillata
in un mondo estraneo,
e mani frenetiche a disegnare
indecifrabili geometrie
Immagini ed esperienze irreali, dentro
sabbie mobili,
riscoperte e corrispondenze, odori
della pelle e labbra smarrite,
un tempo che scorre precipitosamente
verso una mèta, un altrove,
un tempo che si spezza e si dissolve,
si frantuma e ricompone
nella sua sorgente e nel suo valore,
dentro infiniti battiti del cuore
Vortici emozionali che si intrecciano
nei più diversi e contradditori desideri,
in una alternanza di sentimenti che si
dilatano ed estendono,
scendendo lungo scale infinite,
oscillanti dentro stanze della memoria
Per un passato e un presente che
rifluiscono senza continuità,
e questo futuro, già provato e intirizzito,
si ridisegna colorato ed ambiguo
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Alberto
Nemo (pianoforte, arr. archi, basso)
Maurizio Maranto
(batteria)