“GIUSTIZIA E PACE SOCIALE” - Ed. SEAC, Roma, 1997

Interventi di: Giuseppe Maria Ayala - Alfredo Bonazzi - Don Giorgio Caniato - Patrizia Carboni - Mauro Cavicchioli - Giuseppe Certomà - Leda Colombini - Celso Coppola - Anna De Vanna - Livio Ferrari - Giovanna Gioia - Leopoldo Grosso - Roberto Guidi - Alessandro Margara - Mauro Palma - Francesco Reina - Giuseppe Rizzo - Augusta Roscioli - Daniele Sandonà.

 

Un percorso di trent'anni lascia sicuramente un solco e segna con tracce, più o meno profonde, il terreno oggetto delle azioni prodotte. L'analisi e la memoria di ciò che era e che è, sono radici indispensabili per comprendere appieno gli atteggiamenti assunti e il senso degli stessi, anche per non commettere i medesimi errori e poter viversi con pienezza nel proprio ruolo, senza inibizioni e frustrazioni, con la coscienza di essere veicoli fondamentali di pace.

"Giustizia e pace sociale" è la pregnante locuzione del trentesimo convegno nazionale, nella quale si racchiude quanto si è fondato, si fonda e si fonderą dell'impegno dei volontari che operano nel settore giustizia. Giustizia, da ricercare attraverso la disponibilitą, la promozione umana, la progettualitą, che spesso contengono fatica e sudore ma sono necessarie per una societą a misura di essere umano.

Pace, termine troppe volte usato e abusato, al punto da svuotarlo quasi completamente di ogni significato e ridurlo a mero mercanteggio tra chi gestisce il potere a scapito della popolazione più debole.

La proposta finale di questo convegno, che parte dal migliorare il grado di giustizia e alimentare in modo maggiormente concreto la pace, è una scommessa per il futuro: la mediazione sociale e penale.

Una pace che cresca nei vicoli delle nostre cittą, tra i muri delle nostre case, nei palazzi, nelle scuole, nelle aule dei tribunali. Riappacificazione tra chi è stato offeso e coloro che hanno commesso il danno, può diventare traino e luce per tutta la societą. Pace che si spande a macchia d'olio in tutto l'universo e in tutti i cuori che la vivono.